MILANO 2019 - SALONE DEL MOBILE
MENO QUATTRO : LA PRIMA VOLTA
MENO QUATTRO : LA PRIMA VOLTA
Per tutti e per tutto c’è una prima volta. Il primo giro in
bici senza rotelle di sostegno, il primo bacio, il primo giorno di scuola, e
molti altri accadimenti in cui ciascuno ha importanza personale.
Il Salone del Mobile di Milano non è una fiera, è La Fiera !
Nessun designer o imprenditore del settore può rinunciare a tale evento, fin
dalla prima volta.
Già. La mia prima fu nel 2001, ero solo un ragazzo di 28
anni che da qualche mese faceva l’operaio presso la mitica BAROVIER E TOSO, e
allora il Salone non si svolgeva nella cattedrale futuristica disegnata da
Fuksas ma era ancora ubicato al quartiere Portello. Dopo 18 anni di viaggi e
progetti ho ancora un vivissimo ricordo di quei giorni. Il caos incredibile di
trapani, legni e cavi elettrici. Il mio collega Matteo con cui non smettevo un
attimo di ridere, il grottesco barista Marino e il suo incomprensibile dialetto
della bassa lombarda, gli architetti Raggi e Mendini che venivano a visitare il
cantiere. Giorgio Marchetto che per primo mi aveva fatto innamorare delle
lampade e che esponeva le sue opere assieme alla figlia Giada, mia amica
dall’adolescenza ad oggi ( ci troveremo anche quest’anno, sempre belli ma con
qualche ruga in più). Le passeggiate alla sera attraversando una meravigliosa e
assolata Milano di primavera, le cene allo storico CUOCO DI BORDO in via Gluck dove
si esibiva un improbabile sosia di Celentano sulla cui chitarra trionfava un
adesivo con scritto “si prega de rump i bal il men pusibil”… Se questo è l’inizio,
immaginatevi il resto.
Si, immaginate. Perché prima dopo e durante la Fiera di
Milano succede di tutto. La fiera permette di sognare, creare, vendere,
costruire. Soprattutto costruire la propria strada.
Negli anni successivi arrivarono i primi progetti, gli amici
nuovi come Alberto Furtak o Lorenzo Truant che resteranno con me per tutta la
vita, le prime collezioni da me firmate e altre tante soddisfazioni. A me oggi
piace pensare che sia iniziato tutto così, in quel lontano pomeriggio di quasi
vent’anni fa tra la polvere e le risate. Buon Salone a tutti
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