giovedì 4 aprile 2019

MENO QUATTRO: LA PRIMA VOLTA

MILANO 2019 - SALONE DEL MOBILE 
MENO QUATTRO : LA PRIMA VOLTA


Per tutti e per tutto c’è una prima volta. Il primo giro in bici senza rotelle di sostegno, il primo bacio, il primo giorno di scuola, e molti altri accadimenti in cui ciascuno ha importanza personale.
Il Salone del Mobile di Milano non è una fiera, è La Fiera ! Nessun designer o imprenditore del settore può rinunciare a tale evento, fin dalla prima volta.

Già. La mia prima fu nel 2001, ero solo un ragazzo di 28 anni che da qualche mese faceva l’operaio presso la mitica BAROVIER E TOSO, e allora il Salone non si svolgeva nella cattedrale futuristica disegnata da Fuksas ma era ancora ubicato al quartiere Portello. Dopo 18 anni di viaggi e progetti ho ancora un vivissimo ricordo di quei giorni. Il caos incredibile di trapani, legni e cavi elettrici. Il mio collega Matteo con cui non smettevo un attimo di ridere, il grottesco barista Marino e il suo incomprensibile dialetto della bassa lombarda, gli architetti Raggi e Mendini che venivano a visitare il cantiere. Giorgio Marchetto che per primo mi aveva fatto innamorare delle lampade e che esponeva le sue opere assieme alla figlia Giada, mia amica dall’adolescenza ad oggi ( ci troveremo anche quest’anno, sempre belli ma con qualche ruga in più). Le passeggiate alla sera attraversando una meravigliosa e assolata Milano di primavera, le cene allo storico CUOCO DI BORDO in via Gluck dove si esibiva un improbabile sosia di Celentano sulla cui chitarra trionfava un adesivo con scritto “si prega de rump i bal il men pusibil”… Se questo è l’inizio, immaginatevi il resto.

Si, immaginate. Perché prima dopo e durante la Fiera di Milano succede di tutto. La fiera permette di sognare, creare, vendere, costruire. Soprattutto costruire la propria strada.

Negli anni successivi arrivarono i primi progetti, gli amici nuovi come Alberto Furtak o Lorenzo Truant che resteranno con me per tutta la vita, le prime collezioni da me firmate e altre tante soddisfazioni. A me oggi piace pensare che sia iniziato tutto così, in quel lontano pomeriggio di quasi vent’anni fa tra la polvere e le risate. Buon Salone a tutti



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