mercoledì 13 luglio 2011

LUXOMETRO E FIORI DI CAMPO

C’è sempre qualcosa di squisitamente straordinario quando si inizia il progetto di una nuova lampada.
Molti pensano che il lavoro di un art director o di un lighting designer sia quello di alzare gli occhi al cielo, magari sorseggiare un caffè ascoltando un disco jazz, attendere l’ispirazione e divertirsi a inchiostrare pagine bianche e limpide, senza badare a forme a materiali a spese e a tutto quello che ne consegue…
Invece il più delle volte il principio di un progetto di lampade nasce da moltissimi vincoli: i soldi che dovrà costare al cliente finale, l’ottimizzazione dei componenti con cui costruire l’oggetto, lo stile aziendale che deve essere rispettato, il tipo di target a cui è indirizzato il prodotto, la potenza della luce, i dati registrati dal luxometro… . Spesso l’idea e l’intuito sono la seconda fase del lavoro, ovvero la creatività ispirata non dalle nuvole che attraversano il cielo ma da precise condizioni industriali e commerciali.
Ma è qui che il designer trova la sua più alta grazia. Riuscire a esprimersi attraverso le costrizioni, e le stesse farle diventare parte integrante del processo artistico.
Oggi io e Esse, il mio collaboratore, abbiamo dovuto scegliere un LED per una nuova importante collezione e, come di consueto, una volta scelti alcuni prodotti siamo passati alla prova della potenza luminosa e soprattutto alla prova del colore. Consiste nell’illuminare gli stessi oggetti colorati con le diverse fonti luminose e fare un confronto “visivo” della resa cromatica.
A me ed Esse non bastava la copertina rosso carminio del manuale di tecnica meccanica o il panno verde fosforescente che usiamo per pulire le lenti. Oggi la pioggia ha donato vigore ai fiori gialli piantati nel campo adiacente al laboratorio e abbiamo deciso di raccoglierne un mazzo per testare il giusto LED da applicare alla nostra nuova lampada.
Guardando il soffitto pitturato di bianco pallido e come musica di sottofondo il rumore delle macchine che tagliano il metallo al laser, abbiamo illuminato i fiori con i prototipi appesi ai ganci.
Abbiamo scelto l’alimentatore elettronico, il diodo luminoso, il radiatore e la ventola di raffreddamento grazie al colore dei petali di un fiore da campo.
Questo deve essere oggi il compito mio e di tutti i designer: trovare e donare poesia nonostante le regole e la fredda tecnica…..