venerdì 12 aprile 2019

QUARTO GIORNO: LE PERSONE

Milano 12/04/19

potrei dire molte cose su una giornata come sempre ricca di incontri che sanno mescolare divertimento e professionalità. Ma di oggi preferisco pensare a questa frase, sentita nelle prime ore della nostra giornata milanese. 

UN'AZIENDA E' FATTA DI PERSONE

si, nel caso di Light4 questo è sicuro. E comunque io l'ho sempre vista in questo modo.

in un mondo sempre più diviso, in cui incredibilmente si ricominciano ad odiare africani, omosessuali e abortisti, sono felice che nel mio lavoro e nell'occasione del Salone del Mobile ci sia la possibilità di incontrare persone di ogni provenienza e religione. 
Sono tutti li per lavorare e per muovere soldi? Assolutamente si e io per primo. Ma questo non toglie la possibilità di bere un caffè con un architetto libanese e di scattare poco dopo delle foto con delle ragazze israeliane, di visionare un progetto con un cliente di Chicago e poco dopo vendere una collezione ad un produttore iraniano. 
Ognuno di noi può scegliere: se essere una persona come qualsiasi altra o cercare il difetto in qualcuno per sentirsi più forte.





giovedì 11 aprile 2019

TERZO GIORNO: LA CITTA'

MILANO 11/04/19

Se il più grande appuntamento del mondo dedicato al design si svolge a Milano è anche perchè la città ha un carattere forte e deciso. Spesso poco amata per il grigiore, per il traffico pesante e la fastidiosa nebbia dell'autunno padano. Io invece la adoro.
Amo i suo caos, le mille voci mescolate davanti al Duomo, il Negroni bevuto in Galleria, le biciclette e il taxi introvabile, il rumore del tram e puoi mangiare e bere a qualsiasi ora...
Stasera il centro d Milano ci ha accolto con un diluvio impietoso, e dopo giorni di siccità lo abbiamo affrontato spavaldi e affamati, passeggiando per Brera e i suoi colori bagnati dalla pioggia.
Il design, i bar con i 110 tipi di tramezzini, la DJ che sembra una statua di rara bellezza, l'uomo dell'Asia che vende ombrelli e sigarette e accendini per fumarle, il mitico Bar Radetzky "...aperto 364 giorni all'anno dalle 7 di mattina alle 3 di notte. Ci viene sempre Belen a bere il caffè..."
Molti dicono che è una città pericolosa, che spaventa, perchè troppo frenetica. 
Invece è proprio per questo che quando ci vengo mi sento al sicuro.
















mercoledì 10 aprile 2019

IL SECONDO GIORNO: GLI AMICI


MILANO 10/04/19

Don Vito Corleone sosteneva che amici e soldi sono come acqua e olio. Ovvero è difficile volersi bene quando a sancire l’unione delle persone è il profitto, che è la conseguenza elementare di qualsiasi lavoro.
Ho avuto la fortuna nella mia vita di lavorare con e per degli amici, e francamente ho pochi ricordi che possano rimandare ad una spremuta di olive.
Sarà stato un semplice caso ma oggi nello stand di LIGHT4 ( che già di per sé è per me una congrega familiare) ho ricevuto la visita di tanti cari amici, alcuni incontrati da poco e altri con cui abbiamo condiviso una importante fetta di vita.
C’erano Nicola e Luca, due geni del marketing incrociati un anno fa in una festa arcobalenica e da allora mai più smarriti. C’era il grande Leo De Carlo con cui disegnavamo enormi vermi di vetro al caldo del forno muranese. C’era Bruna Biagioni con cui prima o poi faremo un progetto insieme. C’era il mitico Lorenzo Truant con cui abbiamo diviso anni difficili quanto divertenti, scontrandoci alle volte ma soprattutto ridendo come dei pazzi. E poi soprattutto Giada Marchetto.
In lei ci sono 30 anni di ricordi e momenti che erano indelebili già nell’accadere. Ricordo quando da ragazzini mi raccontò che esistevano le fabbriche di lampade, che suo papà Giorgio era un designer e che “costruiva quello che disegnava”. Per anni abbiamo ripetuto che un giorno avremmo lavorato insieme. Quel giorno arrivò 10 anni fa, ma è sempre divertente ritrovarsi, con la stessa allegria di due imprevedibili adolescenti seppur con qualche ruga in più ma con la consapevolezza che la bellezza e la fantasia ci salveranno.
Io e i colleghi di Light4 siamo arrivati molto presto stamattina, temevamo una giornata meno frenetica con meno visite al nostro stand, ma le più rosee previsioni sono state ribaltate da un incredibile afflusso di clienti, ed è stato difficile trovare il momento per andare alla toilette oppure al bar a bere un caffè.
Ma per gli amici questo ed altro.






martedì 9 aprile 2019

IL PRIMO GIORNO


Milano, 09/04/19
La mattina si è rivelata solare e calda, anche se gli occhi bruciavano un po’ troppo al risveglio. Dopo aver scelto un abito nero, una camicia bianca e scarpe nere lucide ( non posso sopportare di vedere le persone in abito nero e scarpe marrone, lo trovo sconcio e illegale!) ho preferito indossare una cravatta rossa che poi nel pomeriggio avrei cambiato con una arancione, prontamente inserita nella borsa portadocumenti.
Il motore è ancora freddo e cerco di accelerare senza strappi, ma perché l’inizio sia rigenerante alzo al massimo il volume del lettore e “100%” dei Sonic Youth per poco non fa esplodere i coni.
Ho sempre avuto la tendenza a correre velocemente.  Sono molto attratto dall’adrenalina. Ho ancora la bocca al sapore di caffè quando cerco di passare con vana speranza tra le auto in coda verso l’ingresso della Fiera di Milano. Gli occhi bruciano meno, soprattutto grazie alla doccia fresca e alla voglia di raggiungere lo stand il prima possibile. Oggi inizia il grande circo di EUROLUCE che nel Salone del Mobile si rivela in tutto il suo splendore e mesi ( se non anni) di idee, progetti, esperimenti ed investimenti si giocano in un tavolo di scommesse che dura una settimana. E le domande sono sempre le stesse: quanta gente verrà a visitare gli stand? Piacerà il mio prodotto? Avete visto che brutta l’esposizione in fondo al corridoio? Per chi lavori adesso? Dove hai messo il contratto?
La giornata scivola veloce ma intensa, con gli operatori che saltano da una parte all’altra come biglie impazzite in un flipper circondato da vetri maestosi e opere minimali illuminate a diodi elettronici, mentre i manager si destreggiano tra gli ospiti come Stenmarck in uno slalom gigante. Lo stand della Light4 è ben frequentato e ottima è la risposta degli acquirenti. Non mi stupisce ma mi rasserena e mi ricarica. Poche cose sanno stimolare il mio interesse come la possibilità di stare seduti ad un tavolo a pensare ad un progetto assieme ad un cliente: ascoltare la sua idea, cercare di capire cosa sta sognando, entrare nella sua fantasia e immaginare un prodotto, studiarne il prezzo e trattare l’accordo economico dello stesso.
La giornata corre veloce, è difficile trovare il tempo per un panino e un caffè, ma riesco a ritagliare 5 minuti per me e cambiarmi la cravatta. Ma faccio comunque in tempo a vedere un infinito campionario di bellezze appartenenti al genere umano: indiani con barbe lunghe e sorrisi smaglianti, occhi luminosi e lunghe gambe di ragazze dell’est, abiti sgargianti e tagli di capelli inusuali, gli sguardi intensi dei designer, la voglia mai doma di imprenditori anziani, il rumore dei calici nei numerosi brindisi di inaugurazione. Le luci si alzano e il sole tramonta. Lentamente gli stand si svuotano, il vociare diminuisce e dal parcheggio arriva la vibrazione di un temporale primaverile che, qualche minuto dopo, bagna i nostri soprabiti e il parabrezza delle auto che ci riportano in hotel.
Io, Lorenzo e Adelia ci lasciamo avvolgere da “Hang down your head” di Tom Waits e pensiamo che, per fortuna, domani si ricomincia.

Hush a wild violet, hush a band of gold
hush you're in a story i heard somebody told
tear the promise from my heart, tear my heart today
you have found another, oh baby i must go away
so hang down your head for sorrow, hang down your head for me
hang down your head tomorrow, hang down your head marie
hush my love the rain now, hush my love was so true
hush my love a train now well it takes me away from you
so hang down your head for sorrow, hang down your head for me
hang down your head, hang down your head, hang down your head marie
so hang down your head for sorrow, hang down your head for me
hang down your head, hang down your head, hang down your head marie



lunedì 8 aprile 2019

MENO UNO: LA NOTTE PRIMA

Milano, 08/09/2019


Non ci si abitua mai alla propria passione. Resta tale proprio perché riesce a travolgerti ogni qual volta venga a sfiorarti. Sono sempre molto stanco quando termino un progetto, e l’unica preoccupazione è ritrovare le forze per lavorare al prossimo.
Sono quasi vent’anni che vengo a Milano. La prima volta che misi piede ad Euroluce sapevo a malapena distinguere il vetro dalla plastica. Eppure ogni volta attendo con trepidazione quel momento in cui metto piede nello spazio milanese in cui sono esposti i progetti eseguiti assieme ai compagni di lavoro. Penso che potrò disegnare, costruire e vendere lampadari per tutta la vita, ma c’è sempre un momento interminabile, meravigliosamente intenso, profondo e urgente, che divide la sagoma avvolta nella sua ombra e le forme illuminate. L’istante che precede l’accensione della luce. Ed è ogni volta una sensazione sublime.
Domani mattina è il grande giorno di FAYE, mi troverò di fronte all’opera e dovrò rispettare le sue grazie con garbo e stile. Elemento importante quest’ultimo.
Lo stile è Tom Waits che ruggisce sotto il cappello. Lo stile è una donna elegante che sistema la sua borsa sulla spalla prima di uscire di casa. Lo stile è un carrello di Spike Lee che inquadra un volto struggente. Lo stile è ciò che distingue un creativo da un burocrate, molto più della concretizzazione. Lo stile è quello che determina una scelta e le sue conseguenze
Difficile dormire stasera. Il pensiero passa dal successo dell’opera alle difficoltà nel trovare parcheggio, dal vestito da indossare all’organizzazione degli appuntamenti con i clienti. Quando non ci si sente appagati il futuro può far paura o diventare una vasta terra di opportunità. Domani inizia il grande circo del Salone del Mobile, come ogni due anni con lo spazio dedicato all’illuminazione denominato EUROLUCE. Domeremo le tigri e scateneremo i leoni.
Ma sempre con stile.



giovedì 4 aprile 2019

MENO QUATTRO: LA PRIMA VOLTA

MILANO 2019 - SALONE DEL MOBILE 
MENO QUATTRO : LA PRIMA VOLTA


Per tutti e per tutto c’è una prima volta. Il primo giro in bici senza rotelle di sostegno, il primo bacio, il primo giorno di scuola, e molti altri accadimenti in cui ciascuno ha importanza personale.
Il Salone del Mobile di Milano non è una fiera, è La Fiera ! Nessun designer o imprenditore del settore può rinunciare a tale evento, fin dalla prima volta.

Già. La mia prima fu nel 2001, ero solo un ragazzo di 28 anni che da qualche mese faceva l’operaio presso la mitica BAROVIER E TOSO, e allora il Salone non si svolgeva nella cattedrale futuristica disegnata da Fuksas ma era ancora ubicato al quartiere Portello. Dopo 18 anni di viaggi e progetti ho ancora un vivissimo ricordo di quei giorni. Il caos incredibile di trapani, legni e cavi elettrici. Il mio collega Matteo con cui non smettevo un attimo di ridere, il grottesco barista Marino e il suo incomprensibile dialetto della bassa lombarda, gli architetti Raggi e Mendini che venivano a visitare il cantiere. Giorgio Marchetto che per primo mi aveva fatto innamorare delle lampade e che esponeva le sue opere assieme alla figlia Giada, mia amica dall’adolescenza ad oggi ( ci troveremo anche quest’anno, sempre belli ma con qualche ruga in più). Le passeggiate alla sera attraversando una meravigliosa e assolata Milano di primavera, le cene allo storico CUOCO DI BORDO in via Gluck dove si esibiva un improbabile sosia di Celentano sulla cui chitarra trionfava un adesivo con scritto “si prega de rump i bal il men pusibil”… Se questo è l’inizio, immaginatevi il resto.

Si, immaginate. Perché prima dopo e durante la Fiera di Milano succede di tutto. La fiera permette di sognare, creare, vendere, costruire. Soprattutto costruire la propria strada.

Negli anni successivi arrivarono i primi progetti, gli amici nuovi come Alberto Furtak o Lorenzo Truant che resteranno con me per tutta la vita, le prime collezioni da me firmate e altre tante soddisfazioni. A me oggi piace pensare che sia iniziato tutto così, in quel lontano pomeriggio di quasi vent’anni fa tra la polvere e le risate. Buon Salone a tutti



lunedì 1 aprile 2019

MILANO STIAMO ARRIVANDO!

01-04-2019
E OGGI SONO MENO OTTO !!!

...anche quest'anno sarò presente al Salone del Mobile con FAYE, un lampadario in vetro di Murano da me disegnato.
Ma soprattutto io e i colleghi di LIGHT4 saremo lieti di accogliervi presso il nostro stand nel padiglione 9 - stand F08
Da oggi fino al giorno 15 aprile potrete seguire sul mio blog personale il diario quotidiano del percorso che ci porterà dentro la più grande manifestazione del mondo dedicata al design! E ci aspettiamo di incontrarvi a Milano !!