mercoledì 16 febbraio 2011

IO CHE AMO MURANO


Era esattamente il giorno martedì 9 dicembre 2008, alle ore 08:41 quando scrissi una lettera ad alcuni quotidiani del Veneto riguardo alle tristi notizie sulla situazione delle vetrerie muranesi. Nessun quotidiano la pubblicò, anche perché c’erano molte lettere sul tema. Poi ieri, leggendo ancora tristi notizie sulla mia amata isola, coinvolta in una crisi che non accenna a diminuire, ho ritrovato quelle parole, e scelgo di pubblicarle ancora una volta. Murano è arte, è storia, è cultura, è amore tra la gente e ne abbiamo tutti bisogno..



“Alcuni giorni fa ho appreso con profondo dispiacere la notizia della cassaintegrazione e della crisi delle aziende del vetro di Murano.
Certo i “muranesi” dovrebbero capire che siamo nel 2008, che la mentalità da mercanti è sorpassata, i tempi del doge e del bucintoro sono finiti.

Ma l’isola deve vivere!

Io stesso prima di sedermi davanti a un foglio bianco per disegnare vasi e lampadari ho passato anni tra fornace e moleria. Giorni passati tra il caldo tremendo dei forni e la pelle delle mani che si spacca tra schegge e acqua gelida. Ma ricordo quei tempi come un’esperienza professionale e umana indimenticabile. Murano deve vivere. La bellezza del vetro, lo scintillio della luce e la morbidezza delle forme…viviamo in una società ove è sempre più necessaria la qualità e la passione, a tutti i livelli.
I tempi cambiano e nuove onde scuotono i mercati.
Ma dobbiamo lottare per non perdere una delle risorse artistiche, culturali, umane ed economiche più importanti del mondo”



Nessun commento:

Posta un commento